sabato 5 giugno 2010

Basta con i doppi e tripli incarichi: proporremo legge ad hoc

FONTE: Generazione Italia

Innanzitutto partiamo da due esempi di buona politica: Gianni Alemanno viene eletto Sindaco di Roma e dopo pochi giorni si dimette da parlamentare per dedicarsi a tempo pieno alla Capitale. Stefano Caldoro, appena dopo esser stato proclamato Presidente della Regione Campania, inoltra le sue dimissioni da deputato al Presidente della Camera Gianfranco Fini. Entrambi rinunciano all’immunità parlamamentare e a numerosi altri benefit. Bisogna plaudire il “senso delle Istituzioni” dei due esponenti del Pdl.
Il loro comportamente dovrebbe essere la regola. Ma così non è. In Parlamento, i doppi incarichi sono ormai una regola.
Questo a causa di una norma “bizantina” – l’art. 7 del Testo Unico per l’elezione della Camera dei deputati – che prevede l’ineleggibilità alla carica di parlamentare dei presidenti di provincia e dei sindaci dei comuni con più di 20.000 abitanti, ma non disciplina il caso inverso: cioè quello relativo a parlamentari in carica eletti sindaci di comuni con più di 20.000 abitanti o presidenti di provincia.
Fino a tutta la XIII Legislatura, le Camere diverse volte hanno deliberato la decadenza dalla carica dei parlamentari eletti sindaci di comuni con più di 20.000 abitanti o presidenti di provincia che non si erano spontaneamente dimessi dalla carica assembleare.
Dalla XIV Legislatura è cambiato l’orientamento delle Giunte per le elezioni, che, in assenza di una espressa disposizione, hanno ritenuto non sussistere gli estremi per una declaratoria di incompatibilità, soprattutto in considerazione della dottrina e della giurisprudenza prevalenti. Risultato? Ci sono 251 casi di doppi incarichi, tra Camera e Senato.
Proporremo una legge ad hoc per evitare questo malcostume politico:
bisogna stabilire, in via transitoria, un termine (ad esempio, trenta giorni) entro il quale coloro che versano, all’entrata in vigore della legge in questione, in siffatta ipotesi di incompatibilità optino per una delle due cariche.
In caso di mancato esercizio dell’opzione entro tale termine, la legge potrebbe prevedere la decadenza di diritto dalla carica amministrativa (presidente di provincia o sindaco di un comune con più di 20.000 abitanti).
Presenteremo una norma ad hoc e vi terremo aggiornati.
Quello dei doppi (e tripli) incarichi è un malcostume politico e anche una barriera – in Italia non sono mai troppe – all’ingresso di forze nuove in politica. Eh sì, perchè se il Deputato fa allo stesso tempo il consigliere comunale e magari anche il Presidente della Provincia, lo spazio inevitabilmente si restringe. Per tutti.
Per moralizzare la politica bisogna partire anche da qui.